29 gennaio 2021
Condividi il link su:

Guido Conci, il cordoglio di Simoni: fu un grande cooperatore e un uomo delle istituzioni

La scomparsa di Guido Conci è un grave lutto per la cooperazione e per il Trentino. Con il suo carisma ha saputo coinvolgere e innovare. Il suo gioiello più grande: la Cittadella del Vino al posto di una fabbrica altamente inquinante.

La scomparsa di Guido Conci è un grave lutto per la cooperazione e per il Trentino. Con il suo carisma ha saputo coinvolgere e innovare. Il suo gioiello più grande: la Cittadella del Vino al posto di una fabbrica altamente inquinante.

Per quarant’anni è stato presidente delle Cantine Mezzacorona, che ha condotto con saggezza e visione portandole ad essere un gruppo internazionale tra i più importanti in Italia.

Una presidenza vissuta con spirito di servizio, un esempio di cooperazione fortemente ancorata al territorio e alla sua gente ma che ha saputo interpretare in maniera innovativa e originale guardando con coraggio e lungimiranza al futuro della propria comunità.

“Guido Conci - ricorda oggi il presidente della Federazione Roberto Simoni – è stato un grande cooperatore ma soprattutto una persona onesta, con un alto senso del dovere e della responsabilità personale e con una capacità non comune di coinvolgimento. Ha esercitato una leadership autorevole intraprendendo un percorso di sviluppo estremamente complesso e ambizioso del Gruppo Mezzacorona, fondato sul ruolo insostituibile dei soci e della loro centralità. La Piana Rotaliana ed il Trentino gli devono molto e la Cittadella del Vino è un fiore all’occhiello di cui tutti oggi andiamo orgogliosi, creata con un avveniristico progetto urbanistico, ambientale, economico e sociale sul sito industriale gravemente compromesso della ex-Samatec. Ha saputo farsi parte attiva di una innovativa visione di sviluppo con l’obiettivo di integrare in maniera virtuosa il turismo, le attività economiche, le realtà del tessuto locale, motivando dirigenti capaci e una base sociale coesa e partecipe, e dimostrando come la viticoltura potesse rappresentare un volano di crescita sostenibile per la comunità.

È stato anche vicepresidente della Federazione, oltre che sindaco di Mezzocorona, interpretando sempre il suo ruolo con discrezione e garbo quasi d’altri tempi. La sua lezione è molto importante anche per le giovani generazioni, una perdita molto grave per il nostro movimento. Riposi in pace”.

Autore: Redazione